BOCCONI AVVELENATI - PROGETTO TERIACA
In Europa l'impiego di sostanze tossiche per eliminare animali considerati competitori nell'attività venatoria o dannosi per il bestiame e le coltivazioni affonda le sue radici in epoche remote. Senza dubbio il bersaglio storico e più illustre di questa pratica, per molti secoli del tutto legale se non addirittura incoraggiata, è stato il lupo.
In Italia, ai giorni nostri, una delle principali motivazioni che spingono ad utilizzare il veleno contro la fauna selvatica, pratica illegale dal 1977, continua ad essere la stessa di molti secoli fa, vale a dire il tentativo di limitare la competezione con i predatori per le specie cacciabili e di ridurre i danni dei predatori sul bestiame (fenomeno acuito anche dai cani randagi).
In Sardegna, come nel resto d'Italia, il fenomeno è presente anche se non si hanno molti dati ufficiali.
In Italia, ai giorni nostri, una delle principali motivazioni che spingono ad utilizzare il veleno contro la fauna selvatica, pratica illegale dal 1977, continua ad essere la stessa di molti secoli fa, vale a dire il tentativo di limitare la competezione con i predatori per le specie cacciabili e di ridurre i danni dei predatori sul bestiame (fenomeno acuito anche dai cani randagi).
In Sardegna, come nel resto d'Italia, il fenomeno è presente anche se non si hanno molti dati ufficiali.
Notizia
degli ultimi giorni anche l'avvelenamento di alcuni cervi nel sud
Sardegna, ma questa è solo l'ultima notizia in ordine temporale.
Qualche
hanno fà particolare risalto a questa insana pratica fu data
dall'uccisione, per avvelenamento, dei tre Gipeti che la Provincia di
Nuoro, con un complesso progetto, stava reintroducendo nel Supramonte.
La
notizia naturalmente causò notevole indignazione, ma pregiudicò anche
tutto il progetto che naturalmente dovette essere sospeso.
Anche
a seguito di ciò la Provincia di Nuoro ha deciso di intraprendere una
serie di azioni per conoscere meglio questo fenomeno.
Da
qui è nato il progetto TERIACA. Al suo interno tra le altre cose è
previsto un corso di formazione finalizzato alla conoscenza del fenomeno
delle esche e dei bocconi avvelenati in Provincia di Nuoro e
proposizione di azioni di prevenzione. Il corso è stato aperto alle
forze di polizia, forestale, ente foreste, ASL, istituto
zooprofilattico, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria
... e i CEAS tra cui il nostro.
Abbiamo partecipato con estremo interesse a questo percorso formativo in cui sono intervenuti numerosi relatori, tra i quali:
Dr.ssa Cecilia Sotgiu, saluti e apertura corso di formazione
Dr. Davide Brugnone, tutela della fauna selvatica in Sardegna: legislazione, programmazione e gestione.
Dr. Rosario Fico, l'esperienza dell'IZS del Lazio
Dr. Nieddu Gianni, la problematica del randagismo in Provincia di Nuoro
Dr. Luca Fadda, l'esperienza del progetto di reitroduzione del Gipeto in Provincia di Nuoro.
Dr. Davide Urrai, la legislazione in materia di bocconi avvelenati.
Dr.ssa Luisella Menne, la problematica dei danni da fauna selvatica in Provincia di Nuoro.
Dr.ssa Anna Cenerini e Dr.ssa Monica di Francesco, il progetto LIFE ANTIDOTO e le sue azioni
Dr. Andrea Orru, importanza delle attività agrozootecniche biologiche per la conservazione della biodiversità
Dr.
Antonio Pintore, bocconi avvelenati: indagini sulla fauna domestica e
selvatica: competenze dell'istituto zooprofilattico sperimentale della
Sardegna.
Il responsabile delle attività del presente progetto è il Dr. Luca Fadda.
Si
auspica una maggiore conoscenza del fenomeno e di conseguenza una
maggiore sensibilità per cercare di arginare questa pratica.
COSA FARE SE SI SCOPRE UN POSSIBILE CASO DI AVVELENAMENTO
Segnala il ritrovamento più velocemente possibile al 1515 del Corpo Forestale dello Stato.
Non toccare la carcassa o esca perchè potrebbe essere pericoloso.
Non inquinare l'area (non fumare, non toccare o spostare niente, calpesta l'area il meno possibile)
COSA FARE SE SI SCOPRE UN POSSIBILE CASO DI AVVELENAMENTO
Segnala il ritrovamento più velocemente possibile al 1515 del Corpo Forestale dello Stato.
Non toccare la carcassa o esca perchè potrebbe essere pericoloso.
Non inquinare l'area (non fumare, non toccare o spostare niente, calpesta l'area il meno possibile)
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