Posidonia oceanica



Posidonia oceanica

Definita erroneamente “alga” è invece una pianta marina.
È una specie endemica del mar Mediterraneo e per ampiezza di distribuzione e abbondanza rappresenta la specie più importante per l’equilibrio ecologico costiero. Rappresenta un’importante risorsa dei nostri mari, produce ossigeno, protegge i litorali dall’erosione e da rifugio a molte delle specie presenti nel mar Mediterraneo. Le praterie di Posidonia oceanica rappresentano uno degli ecosistemi di maggior pregio ambientale dell’ambiente marino costiero mediterraneo.

Olive di mare
 

Che cosa è la Posidonia e perché è così importante

Anche se molti pensano che sia un’alga, la Posidonia oceanica è una fanerogama, cioè una pianta superiore, del tutto simile a quelle terrestri, dotata quindi di fusto, foglie e radici.
Una pianta marina che discende da vegetali terrestri che oltre 120 milioni di anni fa conquistarono i fondali marini.
Le foglie della Posidonia sono nastriformi e possono superare il metro di lunghezza, sono raccolte in fasci di 5-8 foglie attaccate ad un fusto legnoso (rizoma), più o meno immerso nel sedimento e con accrescimento orizzontale e/o verticale. Lo spesso intreccio tra rizomi e sedimenti costituisce una formazione peculiare chiamata “matte”, che si può estendere in verticale per alcuni metri.
Le foglie, dopo una vita tra i 5 e gli 11 mesi, si distaccano e vengono sparse sui fondali fino ad una notevole profondità, contribuendo alla disponibilità di detrito per l’alimentazione di molti esseri viventi, oppure vengono spiaggiate, costituendo le “banquette”, cioè ammassi di foglie morte, che rappresentano un habitat di un certo interesse.
La fioritura è un evento relativamente raro e quindi la riproduzione è prevalentemente asessuata. Avviene soprattutto per accrescimento orizzontale e/o verticale dei rizomi, oppure attraverso il distacco durante le mareggiate e successivo impianto di pezzi della pianta (talee).
La pianta di sviluppa in vaste praterie dalla superficie fino a 30-40 metri di profondità in relazione alla morfologia del fondale e alla trasparenza delle acque.
Il posidonieto è uno degli ecosistemi mediterranei più importanti per il ruolo ecologico e per la biodiversità:
È uno degli ecosistemi a più alta produttività primaria.
L’ossigeno prodotto durante la fotosintesi contribuisce alla ossigenazione delle acque.
È zona di riproduzione e nurseries, polo di biodiversità: si stima che vi siano 400 specie vegetali e un migliaio di specie animali.
Le praterie costituiscono un’efficace barriera per la difesa della costa dall’erosione, per effetto sia della stabilizzazione dei fondi sia dello smorzamento operato sul moto ondoso.
Con il sistema dei rizomi e delle radici, contribuisce alla stabilità dei fondali incoerenti.
Un’ulteriore protezione della spiaggia sabbiosa è data dall’accumulo delle foglie morte spiaggiate.
Infine il posidonieto ha un importante ruolo di biodiversità: lo stato di una prateria di Posidonia è indice generale della qualità dell’ambiente.
Rappresenta un’unicità e un’importante risorsa del nostro mare, dovremo imparare a conoscerla e rispettarla maggiormente, se vogliamo trasmettere alle future generazioni un mare e delle spiagge come le abbiamo conosciute noi.

Curiosità: le palle di mare sono formate da ammassi di foglie di Posidonia che si staccano dalle piante durante il ciclo annuale della pianta e si formano per l’azione delle onde e delle correnti, che le spingono infinite volte tra la riva e il mare, tritandole e sminuzzandole fino a ricompattarle nelle palle di fibra che troviamo sulla spiaggia. Queste vengono chiamate egagropili.




Manuela Mulargia
LEA Hydromantes
CEAS Santa Lucia Siniscola

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