Train-the-trainer course on the Pack: Know, Feel, Act! to Stop Marine Litter


Atene, 7-13 ottobre 2018


Training course for formal and non formal educators on ESD

Train-the-trainer course on the Pack: Know, Feel, Act! to Stop Marine Litter

La partecipazione al corso è stata possibile grazie a un finanziamento europeo del progetto Erasmus+ per la mobilità degli adulti, K1. Progetto presentato con la nostra Associazione la LEA Hydromantes: abbiamo usufruito della mobilità Maria Luisa Mason e io (Manuela Mulargia).

Siamo arrivate ad Atene sabato 6 ottobre di sera, dopo aver spostato le lancette dell’orologio indietro di un’ora abbiamo iniziato ad orientarci in aeroporto. Il tram in circa 50 minuti ci ha lasciato a due minuti da Piazza Monastiraki e dal nostro alloggio. All’uscita della metropolitana ci hanno accolto in lontananza le luci dell’Acropoli con uno spettacolo suggestivo.

Dopo aver preso la nostra stanza e sistemato i bagagli siamo uscite per cercare un locale dove cenare, abbiamo scoperto subito l’ottima cucina greca e i prezzi decisamente abbordabili.

Curiosità: nei locali appena ci si accomoda il cameriere porta una caraffa d’acqua del rubinetto, acqua gratuita, ha un po’ il sapore del cloro ma alla fine ci si abitua. Volendo a noi non greci ci portano una bottiglia di acqua minerale. Già dalla partenza sapevamo di questa cosa, infatti i nostri docenti ci avevano chiesto di portarci una bottiglia riutilizzabile, in modo da riempirla ed evitare l’uso di altre bottiglie di plastica. La sostenibilità si fa con piccoli gesti.

La mattina della domenica essendo libere abbiamo esplorato e ci siamo immerse nel Mercato delle pulci di Monastiraki, famosissimo e bellissimo, colorato, multietnico, vario. Uno dei profumi che si sentono è quello della pelle, in Grecia sono bravissimi a lavorarla creando borse, cinte, borsellini e tanti altri oggetti. Famosi anche i sandali, ci sono numerosi artigiani che li producono, dai classici greci ai più moderni rivisitati.

Nel pomeriggio ci siamo spostate nel quartiere adiacente di Plaka e abbiamo raggiunto la sede del MIO-ECSDE in via Kyrristou 12, base operativa del nostro corso.

Ci hanno accolto subito i padroni di casa Iro, Vicky e Vassili. Al corso vi hanno preso parte 24 educatori provenienti da Cipro, Malta, Italia e Grecia, noi eravamo le uniche italiane.

La formazione è stata organizzata dal Mediterranean Information office for Environment, Culture and Sustainable Development e per la parte organizzativa ed educativa da MEDIES. Abbiamo avuto modo di approfondire il problema mondiale dei rifiuti marini e su una serie di strumenti educativi che possiamo utilizzare durante i nostri progetti con le scuole e gli adulti. Durante la settimana abbiamo partecipato a workshop pratici e fatto una serie di visite sul territorio tra cui la pulizia di una spiaggia e il monitoraggio del tipo e dimensione dei rifiuti marini raccolti. In questo ci è stata utile l’utilizzo di un’apposita App liberamente scaricabile “Marine LitterWatch”, applicazione dell’European Environmnt Agency per fare citizen science.

Fra le visite quella all’HELMEPA a Pireus, associazione creata da tutti gli armatori del porto di Atene, che portano avanti moltissime iniziative per la salvaguardia del mare e affrontano da molto tempo il problema della plastica nei nostri mari. Ci ha incuriosito molto anche la visita a un centro di educazione ambientale a Lavrion, il centro ha la sede in una vecchia miniera che estraeva galena, ci ha ricordato molto le miniere della Sardegna e i CEAS che operano in quelle aeree.

L’ultimo giorno ci siamo divisi in gruppi di lavoro e insieme abbiamo progettato azioni sul tema dei rifiuti marini e l’educazione sostenibile da proporre a diversi target. Con l’auspico di realizzare concretamente un progetto congiunto.

I rifiuti marini non sono solo una minaccia per la salute dei nostri mari e delle nostre coste, ma anche per la nostra economia e la nostra comunità. Li chiamiamo rifiuti marini perché finiscono in mare, ma la maggior parte viene generata a terra dalle nostre attività spesso lontane dal litorale e dagli oceani. L’arresto del flusso di rifiuti nei nostri mari è responsabilità di tutti e, sicuramente, l’educazione dei giovani e la sensibilizzazione del pubblico in generale con l’adozione di comportamenti rispettosi del mare sono delle azioni chiave necessarie.

Siamo tutti responsabili nel creare sistemi più sostenibili per il nostro pianeta e noi.

Manuela Mulargia













 

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